Condividere Gesù… in Lettonia

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Mi chiamo Fjorilda e vi scrivo dalla lontana, freddissima ma bellissima Riga, Lettonia.
Mi trovo qui quest’anno per il programma InterAction e mi occupo degli studenti internazionali.
Prima di partire non sapevo quasi nulla della Lettonia, e i miei amici mi avevano detto cose spaventose, del tipo: mangerai per tutto l’anno solo cavolo, patate e carne; fa freddissimo e la maggior parte dell’anno è buia; la gente è fredda…
Triste per tutto ciò che avevo sentito e di lasciare la mia Roma, i miei amici, i miei ministeri, ma con tanta gioia di servire il Signore tra studenti in un contesto diverso dal mio, una nuova esperienza, sono partita facendomi forza e coraggio verso questo nuovo posto a me sconosciuto.
Arrivata in aeroporto, la mia collega mi aspettava con un mazzo di fiori e un sorriso gioioso. Io ho aperto le braccia e ci siamo abbracciate come due vere amiche; poi lei mi ha aiutato a portare la valigia, ha iniziato a spiegarmi come funzionavano i mezzi pubblici, i negozi e in generale la vita a Riga… Ecco, non era affatto una persona fredda.
Ho conosciuto la mia coinquilina, il mio team leader InterAction, altri colleghi e il mio segretario generale e non erano affatto freddi.
A dire il vero con il cibo ho avuto grossi problemi ma sembra che ora abbia iniziato ad apprezzarlo.
Per il freddo sì, mi vesto con tanti strati come la cipolla, che poi non sono manco in grado di camminare tanto mi pesano i vestiti, ma la gioia di sperimentare cose nuove, per esempio camminare sul mare ghiacciato, vince il freddo.
Per quanto riguarda il lavoro, ho dovuto iniziare da zero, un lavoro pioneristico. Non c’era un team, non c’erano studenti locali che avevano a cuore l’accoglienza di quelli internazionali, o magari non sapevano come fare, non essendo per cultura caldi e spontanei.
Non sapevo da dove iniziare e mi sentivo sola.
Ho iniziato a fare amicizia con i miei compagni di classe all’università per stranieri e ho proposto l’idea di avere un ”Homework coffee club”, cioè dopo la lezione di andare in un bar a prendere un caffè tutti insieme, fare i compiti e dopo una passeggiata per esplorare la stupenda città. L’idea è stata accolta con entusiasmo da tutti e così è iniziato il mio ministero.
Ho sviluppato le amicizie con loro e poi li ho invitati a studiare la Bibbia insieme, loro hanno invitato altri amici e così è iniziato un gruppo di studio biblico per curiosi, circa 8 persone.
Ho iniziato anche un gruppo di studio biblico con quattro ragazze musulmane. Onestamente ero un po’ spaventata di non essere in grado di guidare un gruppo del genere poiché non avevo tanta esperienza con i musulmani, ma ho visto la grazia di Dio, la sua mano ha guidato ogni cosa e mi ha dato la saggezza e l’umiltà di rispondere con onestà e dire a volte che non avevo una risposta.
E’ molto incoraggiante vedere questi ragazzi crescere nella loro conoscenza di Gesù, vedere come le loro opinioni su Gesù sono cambiate dal primo studio a ora.
Sempre nel corso di lingua ho incontrato una ragazza dalla Lituania, che faceva erasmus qui, e dormiva a Riga in un ostello nei giorni in cui aveva lezione. Ha saputo che ero credente e mi ha chiesto se conoscessi un posto cristiano dove lei potesse stare. Le ho detto che poteva stare a casa mia; questa era la mia opportunità di esprimere l’amore di Cristo con i fatti. Lei mi ha detto di essere atea, ma dalla prima volta che abbiamo parlato è rimasta molto colpita, abbiamo parlato spesso di fede e io ho condiviso il vangelo con lei. Dopo alcuni mesi, a dicembre, lei ha deciso di dare la sua vita a Gesù e a gennaio ha finito il suo semestre erasmus.
In questo ministero puoi incontrare tanti studenti, fare amicizie, imparare tantissimo delle diverse culture ma poi… il loro tempo di erasmus finisce e li devi salutare e iniziare tutto daccapo…
Ma già ho conosciuto nuove ragazze appena arrivate, che ho invitato ai nostri eventi.
Dio è fedele, in ogni cosa, Egli ha risposto ad ogni mia preghiera e sta rispondendo alla mia preghiera di portare persone che volessero impegnarsi e diventare parte del team, così da non dover fare tutto da sola. Una ragazza dalla Germania, appena arrivata, e due ragazzi dello studio biblico vorrebbero fare parte del team.
Adesso ci stiamo preparando per la settimana evangelistica a marzo. Siamo entusiasti e non vediamo l’ora che il team dall’Italia venga a darci una mano.
In tutto questo vi dico solo che prima di andare in un posto a servire, dobbiamo sapere che Dio ha visitato quel posto prima di noi, ha preparato ogni cosa per il nostro arrivo, alla fine noi stiamo facendo solo le cose che Egli aveva preparato in precedenza!

Fjorilda Kreku

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