auguri
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L’altro giorno sono passato per un noto outlet della mia zona e l’augurio di ogni negozio quest’anno era “Happy Giftgiving”.

Donare agli altri è una bella cosa. C’è troppo egoismo in giro, anche in me, perché non sia utile una giornata in cui ci viene ricordata l’importanza di donare qualcosa agli altri. Sicuramente ci sono degli spunti in questo slogan che possono essere usati per Condividere Gesù da studente a studente: a tutta l’umanità è stato fatto un dono più grande e importante di qualsiasi altro dono. Dio ci ha donato suo figlio Gesù Cristo, e Gesù stesso ci ha donato la sua vita.

Giovanni 3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Questo ci permette di riflettere insieme ad amici e conoscenti sul significato di dono e sulla sua gratuità per il destinatario, ci dice qualcosa su chi dona e su chi riceve.

Personalmente mi piace di più “Buon Natale” perché non pone al centro il concetto del donare, ma il dono stesso: Gesù Cristo. Oggi le persone sono sempre più distanti da Gesù e dalla sua buona notizia e diventa sempre più difficile trovare spunti per parlare di lui. Augurare buon natale a qualcuno è un ottimo modo, e con alcuni forse l’unico, per superare le barriere e Condividere Gesù da studente a studente. Cosa importa dal punto di vista della buona notizia se Gesù sicuramente non è nato il 25 dicembre o nell’anno zero. La cosa importante è che è nato ed è vissuto qui sulla terra. La cosa sconvolgente è la sua identità e il motivo per cui è venuto!

Luca 1:31-33 Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine.

Qualsiasi sia il nostro approccio al natale e agli auguri, non perdiamo questa ottima occasione di Condividere Gesù da studente a studente ma anche semplicemente Condividere Gesù.

Buone feste a tutti: amici, sostenitori, studenti, soci e staff!

La sala gremita del convegno
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Il decimo Convegno Nazionale GBU ha avuto come tema “Il Vangelo di Gesù Cristo”. Gli studi presentati dal professor D.A. Carson hanno avuto l’obiettivo di stimolare la Chiesa alla predicazione del Vangelo e all’annuncio della Buona Notizia.

Durante il convegno, D. Carson ha elencato vari esempi di come il messaggio evangelistico, nella cultura occidentale, sia permeato da molteplici luoghi comuni. Inoltre, riferendosi agli studenti universitari, il professore ha considerato come sia ormai diffuso, in ambiente accademico, un ateismo “non cristiano”, non teso, cioé, a porsi in antitesi al Dio biblico. La Buona Notizia, di conseguenza, non è per niente scontata. Per quanto riguarda l’accettazione del messaggio di Cristo, il contesto non è molto cambiato a motivo del dilagante pluralismo e qualunquismo religioso. Comportamento che, mostrandosi tollerante e rispettoso per il credo altrui, pone il cristianesimo come un’alternativa tra le tante, distogliendo la persona dalla reale responsabilità di dover prendere una posizione a riguardo. Per queste ragioni, prima delle sei sessioni, D. Carson ha invitato i presenti a non dare per scontato “Il Vangelo di Gesù Cristo”. La centralità del Vangelo ha quindi l’obiettivo di contrastare il pensiero dominante, secondo il quale esistono molti modi per giungere a Dio. Annunciare la nascita, la morte e la risurrezione di Cristo, secondo l’analisi di Carson, richiama la predicazione ai gentili della Chiesa primitiva che già allora era stata accusata di essere esclusivista perché affermava che solo attraverso Cristo si può giungere al Padre.

I Gruppi Biblici Universitari hanno la finalità di condividere Gesù da studente a studente. La popolazione universitaria è estremamente eterogenea per cultura e nazionalità, orientamento politico, credo e religione. È una popolazione che viene continuamente invitata all’apertura e al riconoscimento di altre “verità”. Sostenere che Gesù è la via, la verità e la vita significa riconoscere che il problema è il peccato, la separazione da Dio, e l’unica soluzione è Gesù Cristo.

Benjamim Di Lullo
(GBU Firenze)