Paesaggio Montenegro
Tempo di lettura: 2 minuti

Tutti state aspettando di sapere di più riguardo al nostro viaggio di missione in Montenegro: con grande gioia vi dico che è stata un’ottima esperienza per tutti noi.
Siamo partiti dall’Italia con un team eterogeneo, composto da membri del GBU Siena (Giovanni e Kevin); Chieti-Pescara (Federico); Roma (Sefora e Fjorilda); Napoli, (Francesco) coscienti di rappresentare il GBU Italiano a Niksic, Montenegro.Gruppo in partenza per Montenegro
Se non sapete nulla del Montenegro, vi dico che è un paese bellissimo. Povero economicamente, ma la natura è stupenda e le persone accoglienti. La sua popolazione conta 631,490 abitanti e la religione ufficiale è quella ortodossa.
Danijel, l’unico staff GBU a tempo pieno, ci spiegava che nel Montenegro ci sono solo 200 credenti evangelici, 100 dei quali sono stranieri. Infatti, abbiamo avuto il privilegio di alloggiare nella accogliente casa di Stan e Viky, i pastori dell’unica chiesa evangelica a Niksic.
Il GBU in Montenegro si chiama EUS, composto solo da una studentessa, Jelena, la quale quest’estate riceverà una formazione da Intervarsity (GBU negli Stati Uniti) per diventare staff.
Il bello è che attorno a loro girano tanti studenti che hanno conosciuto tramite conversazioni in inglese organizzate da EUS e alcuni di loro partecipano agli studi biblici.
Ogni mattina ci incontravamo tutti insieme per una riflessione biblica e preghiera.
Poi ci spostavamo all’Università, dalle 10:00 alle 15:00, dove ci hanno permesso di avere un nostro stand “Italian Corner”, allestito con stuzzichini tipici, cartoline, bandiere e video dall’Italia. Ognuno di noi si era impegnato a portare qualcosa di caratteristico dalla propria città.
Nonostante fosse una settimana di esami, tanta gente è passata a conoscerci e a chiacchierare con noi; alcuni solo per mangiare e bere, altri per chiederci cosa stavamo facendo e altri per investigare più a fondo la fede cristiana biblica. Lo stand era un buon luogo per fare amicizia, invitare studenti agli eventi del pomeriggio ed evangelizzare a tu per tu.
Nei pomeriggi abbiamo avuto diverse attività: Evviva l’Italia, un quiz sull’Italia; film “La vita è bella”, “Il Postino”, Aperitivo Italiano, calcetto. Dopo ogni attività Giovanni e Francesco, a turno, hanno condiviso un messaggio evangelistico molto accurato collegando il tema dell’attività con il versetto di Giovanni 14:6 “Gesù disse: io sono la via, la verità e la vita…”
Gli studenti rimanevano a parlare dopo gli eventi e chi voleva poteva cenare con noi. La casa che ci ospitava era molto grande e sempre a disposizione per questo ministero.
Dio è sempre fedele ed esaudisce ogni nostra preghiera, come quella che avevamo di godere del frutto di questo nostro lavoro lì. Mercoledì una ragazza chiamata Emina, ha deciso di aprire il suo cuore a Gesù e accettarlo come personale Signore e Salvatore. Che gioia! Che festa nei cieli!
Siamo rientrati in Italia, portando con noi un quadro bellissimo dipinto dalla mano di Dio di tutto quello che avevamo vissuto…
Vi ringraziamo per averci tenuti in preghiera e vi chiediamo di continuare a pregare.
Se qualcuno volesse fare un anno InterAction, andare in Montenegro potrebbe essere un’ idea…

 

Fjorilda Kreku

(GBU Roma La Sapienza)

Tempo di lettura: 2 minuti

La mia avventura con THE MARK DRAMA è iniziata con un messaggio sul cellulare in cui mi veniva chiesto di recitare, e il ruolo al quale avevano pensato per me era quello di Gesù. Io preso dall’entusiasmo risposi subito di sì, forse anche con un po’ di incoscienza. Qualche giorno dopo mi arrivò il quantitativo enorme di battute da imparare per lo spettacolo. Li mi resi veramente conto, in parte, di quello che andavo a fare e del grande onore ed onere che avevo nell’interpretare Gesù. Ma il vero lavoro cominciò quando incontrai gli altri attori del drama. I due giorni di prove per lo spettacolo sono stati estremamente intensi, molto più di quanto avrei mai potuto immaginare. Sono state ore di felicità, risate, fatica, ansia e soddisfazioni. Tutto si è concluso con due serate di rappresentazione di THE MARK DRAMA. Forse le parole non riusciranno mai a descrivere quello che ognuno di noi ha provato in quei momenti. Ho avuto l’opportunità di conoscere persone bellissime e sono stato guidato da registi fantastici; ma la cosa più bella è stata poter conoscere così profondamente la figura di Gesù. È stato facile mettersi nei panni di un rivoluzionario come il figlio di Dio? No affatto, ma ringrazio Dio con tutto me stesso per aver messo in me quell’incoscienza iniziale che mi ha portato ad accettare questo ruolo. Mi ha cambiato e mi ha portato ad una conoscenza e consapevolezza davvero profonda di ogni parola e ogni azione di Gesù. Tornando indietro lo rifarei altre mille e mille volte, affrontando tutte le fatiche e le gioie di questa esperienza. Invito tutti coloro che ne hanno la possibilità, a prenderne parte o, quanto meno, ad andarlo a vedere.

Alessandro Amico
(GBU Roma Tre)