Tempo di lettura: 2 minuti

Di Lorens Marklund, Compassion Italia e collaboratore GBU

Alla fine del gennaio scorso abbiamo avuto l’occasione con il gruppo di Cross-Current Mi-To di incontrarci personalmente per il quarto modulo di questo percorso. Ci ha accolti per la seconda volta la location dell’ostello Parco Monte Barro. Forse la peculiarità di questo progetto è proprio quella di riunire chi è ora inserito nel mondo del lavoro, considerando i vari impegni.  Anche questa volta abbiamo potuto godere di questo tempo insieme, per discutere di temi pratici alla luce della Parola di Dio.

IL TEMA

L’argomento che abbiamo trattato in questo incontro è stata la “Generosità”. Ci siamo chiesti come il Signore voglia che noi esercitiamo la generosità nelle nostre vite, e come poter fare ogni cosa alla Sua Gloria, anche nella gestione del denaro nella nostra vita privata e nelle nostre chiese, e su come poter essere di aiuto e sostegno in qualche servizio. 

Abbiamo iniziato il nostro incontro proprio interrogandoci e sfidandoci l’un l’altro a ragionare su quali siano i pro e i contro del denaro, e di come la relazione dell’uomo con esso e con un mondo sempre più economizzato si sia evoluta dalle origini a oggi. 

Partendo dalla lettura di numerosi passi biblici, abbiamo realizzato come la generosità non sia una dote di alcuni, una qualità particolare, ma un frutto e un elemento essenziale per ogni cristiano nel cammino con Dio, sintomo di obbedienza e immagine dell’esempio di Cristo.

IL TEMPO INSIEME

Anche questa volta non sono mancati momenti di condivisione, di gioco, di passeggiate in mezzo alla natura per godere dello splendido panorama del luogo; e soprattutto tavolate ricche (…di caramelle gommose 😊) attorno alle quali ridere e raccontarci delle nostre vite.

Passando del tempo nelle riflessioni personali, in piccoli gruppi e poi nei momenti insieme, abbiamo potuto ricordare come ogni cosa sia dono di Dio nelle nostre vite e come sia nostro compito amministrarla al meglio.

Così, arricchiti in ogni cosa, potrete esercitare una larga generosità, la quale produrrà rendimento di grazie a Dio per mezzo di noi (2 Corinzi 9: 11)

Tempo di lettura: 2 minuti

Cross-current è un progetto pensato per i giovani laureati cristiani che vogliono vivere pienamente la loro fede nel contesto lavorativo. Attraverso un percorso di condivisione e formazione, Cross-Current equipaggia i giovani laureati, affinché siano efficaci ambasciatori di Cristo nel posto di lavoro. 

Nel mese di ottobre dello scorso anno, il gruppo Cross-Current Torino-Milano si è incontrato per completare gli obiettivi annuali. Segue il resoconto di Bogdan, laureato in ingegneria informatica ed ex studente del GBU Torino.

Nel weekend del 15-16 ottobre 2021 si è tenuto il secondo incontro in presenza del gruppo Cross-Current To-Mi. In quei giorni abbiamo concluso il secondo modulo del percorso di mentoring, che tratta le relazioni sul posto di lavoro.

Mentre il primo modulo trattava il lavoro dal punto di vista biblico, quindi in un certo senso gli insegnamenti visti andavano ad impattare solamente sul singolo, i temi trattati e studiati nel secondo modulo portano beneficio a tutti. Il tema delle relazioni è a mio parere di fondamentale importanza in ogni aspetto della nostra vita; ma a differenza delle amicizie, che ci scegliamo, i colleghi sono quelli che sono, e trascorrendo almeno otto ore delle nostre giornate con loro, è cruciale stabilire dei rapporti sani e solidi.

Ci sono due aspetti che mi sono piaciuti particolarmente di questo modulo. Il primo è stato quello di partire dalla Bibbia per intraprendere un percorso che ci aiuti a comprendere meglio le relazioni: come Dio le aveva intese in origine, come le scelte fatte dall’uomo le hanno cambiate e, se vogliamo, rovinate, e infine come possiamo e dobbiamo agire per mettere in pratica la volontà di Dio. Attraverso degli esempi, siamo riusciti a metabolizzare meglio gli aspetti teorici trattati nella prima parte. Tenendo presente che l’uomo, tutto sommato, è rimasto lo stesso nell’arco della storia e che la Bibbia è fondamentalmente una raccolta di storie umane e di Dio che entra a far parte di esse, lo studio è un passo fondamentale da fare prima di poter passare al secondo aspetto, che è forse quello più difficile, perché richiede di fermarsi un momento per riflettere su noi stessi, sulle relazioni che abbiamo sul lavoro e su cosa stiamo facendo per mantenere quelle buone e per migliorare quelle meno buone.

Tutto quello che ho detto finora sarebbe molto difficile da fare senza weekend come quello appena passato insieme: lo studio comunitario della Bibbia è fondamentale per una comprensione più completa dell’uomo e di Dio.

Incontri come questo sono sempre belli perché sono occasioni per trascorrere del tempo con persone che hanno lo stesso obiettivo e che ti possono capire e aiutare ad affrontare le sfide che incontriamo nelle nostre vite, oltre che per stringere nuove amicizie e rafforzare quelle esistenti.

Bogdan Marici
(laureato GBU Torino)

Tempo di lettura: 4 minuti

I salmoni sono dei pesci un po’ particolari.

Nascono nei fiumi, trascorrono la loro vita adulta nei mari e a un certo punto, quando arriva il momento di riprodursi, ritornano al fiume da cui sono arrivati. Riescono a riconoscere il fiume tramite cui sono giunti al mare grazie all’olfatto e alla cosiddetta memoria molecolare del profumo di casa. Così, guidati dal loro istinto olfattivo, iniziano a vagare per il mare o l’oceano cercando la foce del loro fiume. Una volta riconosciuta la via di casa, cominciano a nuotare contro corrente fino al punto esatto in cui sono stati deposti sotto forma di uova.

I salmoni, quindi, nuotano nella direzione opposta rispetto al flusso dell’acqua: ciò richiede una notevole energia, chiarezza di obiettivi e testardaggine rispetto alle ovvie avversità che un percorso simile richiede. Nel nostro essere cristiani siamo spesso come salmoni.

Ci sono tanti pesci nel mare, ma solo alcuni risalgono la corrente. Dio non ha fatto tutti i pesci uguali, così come non tutti gli esseri umani diventano cristiani. Quando siamo immersi nel mare della cultura dominante abbiamo molte possibilità di scelta e alternative. Quando un cristiano si trova immerso nella cultura dominante e nella tradizione, è facile che inizi a omologarsi agli altri: a nessuno piace essere al centro dell’attenzione perché nuota contro corrente.

Eppure, Gesù era il contro corrente per definizione.

Era un salmone anche lui. Fino a 30 anni è stato nel mare come gli altri. Poi è iniziato il suo ministero e ha cominciato a risalire la corrente, convincendo anche altri a fare come lui. Ha detto parole contro corrente riguardo Dio, il Suo carattere e il Suo Regno. Ha passato il suo tempo con persone che all’epoca erano discriminate e disprezzate. È stato un leader contro corrente rispetto alle aspettative dei suoi compatrioti giudei. È stato tutto ciò che nessuno si aspettava e ancora oggi, Gesù e le sue parole, suscitano scalpore. Il Vangelo suscita scalpore. La sua morte per noi sulla croce è contro culturale rispetto all’io che salva sé stesso di cui sentiamo tanto parlare dai pulpiti moderni.

I giovani laureati cristiani sono come pesci nell’oceano.

Dopo aver navigato in acque tranquille e controllate, per la maggior parte del tempo sotto gli occhi degli adulti prima (in famiglia) e degli amici poi (dalla fine delle superiori fino all’università), si trovano immersi in uno spazio vasto e sconosciuto, dai confini labili: il mondo del lavoro. Si trovano ad abbandonare le città e le chiese di appartenenza, le famiglie e tutto ciò che conoscevano per intraprendere nuovi percorsi di vita e di crescita, nuove difficoltà e nuove sfide.

Con queste premesse, non stupisce che anche secondo gli studiosi la transizione dalla condizione di studenti a quella di lavoratori è una delle più difficili e dolorose. Senza la giusta energia, chiarezza di obiettivi e testardaggine, è facile perdere la via di casa. E la nostra casa non è qui, ma nel Regno di colui che ci ha creati, è la Casa del Signore, dove desideriamo abitare ogni giorno della nostra vita.

Cross-current è un progetto pensato proprio per giovani laureati cristiani che vogliono vivere pienamente la loro fede anche sul lavoro.

Nato come la prosecuzione dei GBU (Gruppi Biblici Universitari), Cross-current permette a giovani cristiani, entrati da poco nel mondo del lavoro, di riflettere sugli scopi di Dio per il lavoro e per noi personalmente, basandosi su un solido approccio teologico unito alla preghiera e al mentoring peer-to-peer.

Il nostro primo weekend insieme a Bobbio Pellice è stato l’inizio di una bellissima avventura della durata di tre anni. Eravamo un gruppetto di circa dieci persone, sia in presenza sia su Zoom. Nel corso di questi 3 anni ci incontreremo altre 5 volte.

Ogni weekend insieme verte su un tema in particolare legato al lavoro e alla fede in Cristo. In particolare, a ottobre abbiamo visto come sia possibile redimere il lavoro vedendolo come servizio a Dio e agli altri, a partire dallo studio di Genesi 1 e 2. Abbiamo anche visto come Dio stesso si mette al lavoro e abbiamo tratto dalla Parola alcuni insegnamenti su come un cristiano dovrebbe comportarsi al lavoro.

Abbiamo potuto anche approfondire a coppie o in piccoli gruppi la condivisione delle nostre difficoltà e sfide, pregando gli uni per gli altri. Ovviamente non sono mancati momenti divertenti, sia nel tempo libero facendo una passeggiatina fino al bar più vicino per la scorta giornaliera di caffeina sia giocando e mangiando cioccolata il sabato sera.

Cross-current ci ha permesso di non sentirci gli unici salmoni del mare, aiutandoci a creare relazioni profonde con ragazzi e ragazze che vivono le nostre stesse sfide, in modo da avere la giusta energia e il giusto incoraggiamento per risalire la corrente. Il weekend a Bobbio è stata un’occasione di rimettere in chiaro chi è Dio e come Lui realmente è, basandosi in primis sulla Sua natura e sulla Sua Parola, fornendo così una prospettiva biblica e positiva del lavoro. Ci ha ricordato quali sono i nostri obiettivi principali come cristiani: amare Dio con tutto il nostro cuore e tutta la nostra anima, con tutta la nostra mente e con tutte le nostre forze (Deuteronomio 6:5) e amare gli altri come noi stessi (Levitico 19:18).

Il primo weekend di Cross-current Italia ci ha anche fornito strumenti pratici da mettere in atto tutti i giorni per vedere la potenza di Dio e la Sua gloria realizzarsi anche nei nostri posti di lavoro. Insomma, ci ha dato la giusta determinazione e testardaggine per riuscire ad arrivare alla fine della corsa.

Infine, ma sicuramente non ultimo per importanza, Cross-current ha fornito a tutti noi degli spunti per amare veramente i nostri colleghi, i nostri responsabili e il nostro lavoro, proclamando la salvezza per grazia nel sangue di Gesù tramite una testimonianza realistica e coerente portata avanti giorno dopo giorno.

Cross-current Italia, quindi, pur essendo appena cominciato, si è già dimostrato come la risposta a una preghiera che non avrei mai saputo esternare a Dio… perché la verità è che dopo la laurea non sapevo nemmeno io di cosa avrei avuto bisogno!

Tutto ciò che sapevo era che volevo seguire Cristo anche lavorando e Cross-current aveva un profumo di Casa, proprio come la foce dei fiumi per i salmoni. È stato un grande incoraggiamento per me e sono certa che anche i miei compagni cross-currentisti la pensino allo stesso modo!

Alessandra Rositani
(laureata GBU Torino)