Agostino di chi?
di Francesco Raspanti
(Bologna, Dottore di Ricerca in Storia Medievale)
Nel suo discorso di insediamento il nuovo pontefice, Leone XIV, ha affermato “Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto con voi sono cristiano e per voi vescovo”, per poi concludere con una supplica alla Madonna di Pompei e un’ave Maria.
Questi i fatti, in questa breve paginetta vorrei attirare l’attenzione del lettore, sicuramente pensieroso e per certi aspetti anche speranzoso su il testo citato da Leone XIV di Agostino. Si tratta del Sermone 340, di cui riporto, in traduzione il passo citato, ma con il contesto:
«Per voi infatti sono vescovo, con voi sono cristiano. Quel nome è segno dell’incarico ricevuto, questo della grazia; quello è occasione di pericolo, questo di salvezza. Infine, quasi trovandoci in alto mare, siamo sballottati dalla tempesta di quell’attività: ma ricordandoci che siamo stati redenti dal sangue di lui, con la serenità di questo pensiero, entriamo nel porto della sicurezza; e, nella grazia che ci è comune, troviamo riposo dall’affaticarci in questo personale ufficio. Pertanto, se mi compiaccio di essere stato riscattato con voi più del fatto di essere a voi preposto, allora, secondo il comando del Signore, sarò più efficacemente vostro servo, per non essere ingrato quanto al prezzo per cui ho meritato di essere servo con voi».
Senza voler troppo gravare si vuole solamente sottolineare come Agostino parli in modo chiaro ed inequivocabile della grazia e di come il suo discorso, tenuto nell’occasione dell’anniversario della sua elezione a vescovo di Ippona oltre 1600 anni fa, non menzioni in alcun modo il culto mariano, ma si ponga come un insegnamento ancora valido per noi oggi.
A fronte di questo breve testo si permetta all’autore di queste due righe che sono più che un pensiero la semplice narrazione e contestualizzazione di fatti. Agostino e la sua opera non sono e non devono essere percepite come esclusivo patrimonio della chiesa cattolica, ma come un lascito che un cristiano di sedici secoli fa ha donato a noi tutti credenti. Non si pensi che le sue parole, anche se citate in un solo breve passo, siano di esclusivo utilizzo per gli agostiniani. Il vescovo di Ippona è prima di tutto un cristiano, a cui preme “La grazia che ci è comune” perché tutti noi siamo stati “redenti dal sangue di Lui”.
L’articolo Agostino di chi? proviene da DiRS GBU.