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9 marzo 2020: la vita degli italiani cambia con l’ultimo decreto ministeriale che ci impone di restare a casa per via dell’emergenza sanitaria Coronavirus.

Come staff GBU, ci siamo incontrati online per pregare insieme e discutere sul da farsi. A livello locale, gli studenti dei gruppi GBU ci hanno fornito un bellissimo esempio di come trovare metodi alternativi di proseguire la testimonianza nell’università. E come staff a livello nazionale, che cosa può fare il GBU?

Ci siamo attivati con diverse idee su più fronti, ma la risposta primaria è stata: pregare.

Sicuramente, in un momento senza precedenti come questo, la prima sensazione è quella di impotenza e, per molti, di ansia. Per chi crede in Dio, il primo istinto è proprio quello di rivolgersi a lui: il senso di dipendenza da Dio si riveste di nuovo significato.

Oltre a pregare individualmente, come chiese, come staff GBU, come gruppi locali… perché non pregare con tutti gli studenti a livello nazionale? E così sono partiti i lavori per organizzare il Raduno Nazionale di Preghiera, per la prima volta nella storia del GBU, il 19 marzo alle 18:00.

Come per tutte le cose nuove, un po’ di dubbi c’erano: funzionerà? Gli studenti parteciperanno? A livello tecnico sarà fattibile?

Penso di parlare a nome di tutto il GBU nel dire che l’evento ha superato alla grande le nostre aspettative.
Già quindici minuti prima dell’appuntamento c’erano diversi studenti che si stavano collegando; per ogni persona che si aggiungeva, l’emozione aumentava. A un certo punto dell’incontro siamo arrivati addirittura a 90 partecipanti.

Dopo un breve messaggio di sprone alla preghiera da parte di Domenico (staff GBU Sicilia), da Matteo 7:7-11, abbiamo avuto un momento di condivisione da parte di tutti i gruppi. Poter sentire le voci e vedere i volti di ognuno, piuttosto che soltanto leggere una loro mail con le notizie, è stato davvero speciale e ci ha dato un forte senso di unità malgrado la distanza. È stato molto incoraggiante sentire che quasi tutti i gruppi non hanno sospeso i loro incontri, ma li hanno semplicemente spostati su piattaforme virtuali. Lode a Dio per la tecnologia e per l’entusiasmo degli studenti nonostante le difficoltà!

Ci siamo poi divisi in 5 gruppi in base alle regioni, e abbiamo potuto ascoltare richieste più specifiche e personali, e soprattutto abbiamo pregato gli uni per gli altri e per il nostro Paese.

Concluso il collegamento, avevo un cuore pieno di gratitudine e di fiducia nel Signore che è l’unico ad avere l’assoluto controllo su tutto, malgrado le apparenze ai nostri occhi limitati.
Il primo pensiero è stato: quando avremo il prossimo incontro?

 

Luisa Pasquale
(Ufficio Nazionale GBU)

 

(estratto dal messaggio di Domenico)

Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare doni buoni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano.
(Matteo 7:11)

In questo momento, quali sono queste cose buone che vogliamo chiedere al nostro Padre?

  • Che Dio benedica la nostra nazione! Benediciamo il paese, i politici, i medici, gli infermierie tutti coloro che lavorano per il nostro bene. Amiamo il nostro prossimo attraverso la preghiera!
  • Che Dio benedica gli studenti del GBU, le loro famiglie e i loro studi.
  • Che Dio benedica le iniziative dei gruppi, affinché possiamo continuare a Condividere Gesù da studente a studente.
  • Che Dio possa convertire i nostri amici, che possa trasformare i loro cuori. Che il Signore possa usarsi di noi per parlare loro della speranza e della gioia che c’è nel seguire Cristo, certi della salvezza che abbiamo per mezzo di Lui.