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Lezioni slovacche

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Di Aoife Beville, ricercatrice universitaria ed ex studentessa GBU

Ahoj!

Ahoj! – così dicono “ciao” in Slovacchia, dove sono stata ad inizio ottobre. Io sono Aoife (si legge Ifa), ho fatto tappe in diversi gruppi GBU: Cork (Irlanda), di dove sono originaria e dove sono stata co-coordinatrice del Christian Union (GBU) durante la triennale; Bologna, dove ho fatto due anni di InterAction, un programma di volontariato internazionale IFES dove affiancavo gli studenti del gruppo locale; Napoli, dove sono stata co-coordinatrice del gruppo durante la magistrale. Ora sono di nuovo a Napoli e sempre all’università, però dall’altro lato della cattedra! Faccio ricerca e insegno nell’ambito della linguistica inglese. Forse ti stai chiedendo ‘cosa c’entra la Slovacchia?’ Ottima domanda!

Buona notizia per l’università

L’anno scorso ad una conferenza IFES ho conosciuto Sara, staff VBH (GBU) in Slovacchia. Abbiamo cominciato a parlare dell’utilità di avere accademici cristiani coinvolti nel lavoro dei movimenti nazionali. Io credo che il vangelo sia la buona notizia per l’università e vorrei poter sostenere e servire gli studenti del GBU mentre svolgo il mio lavoro. Ho raccontato a Sara una mia ricerca sull’ironia come strategia persuasiva ne Le Lettere di Berlicche di C.S. Lewis. È uno studio linguistico e letterario che, per la natura del testo, tocca varie tematiche interessanti (apologetica, ateismo, etc.). Sara mi ha invitato a venire in Slovacchia a tenere delle lezioni all’università sull’argomento di questa ricerca.

“Il problema dell’argomentazione”

Aoife e Sara a pranzo a Prešov

Dunque, tramite i contatti di Sara sono stata invitata a tenere due lezioni ai corsi di Lingua Inglese e Letterature Anglo-americane presso l’Università di Prešov. Le lezioni erano intitolate: “The Trouble about Argument”: Irony and Rhetoric in C.S. Lewis’ Screwtape Letters [“Il Problema dell’Argomentazione”: Ironia e Retorica ne Le Lettere di Berlicche di C.S. Lewis] e presentavano un’analisi stilistica del testo. Il testo, per chi non lo conosce, è un romanzo epistolare sardonico composto dalle lettere di un demone ad un altro con istruzioni dettagliate su come garantire l’eterna dannazione di un ‘paziente’ umano. A livello linguistico è un testo affascinante che fa uso di neologismi, ironia, burocratese ed altre caratteristiche stilistiche particolari per persuadere il lettore della validità intellettuale e spirituale del Cristianesimo. Scritto più di 80 anni fa, durante la seconda guerra mondiale, presenta una critica lucida e sorprendentemente attuale delle obiezioni alla fede cristiana. Le lezioni sono andate bene, gli studenti hanno partecipato attivamente e ho avuto modo di chiacchierare sia con loro che con i loro professori.

Una società polarizzata

Le mie lezioni a Prešov sono capitate durante il periodo delle elezioni, un momento di alta tensione e forte divisione nel dibattito pubblico. Date le tematiche delle mie lezioni, il gruppo locale mi ha invitato a partecipare anche a delle attività serali in un caffè vicino all’università. Abbiamo pubblicizzato queste serate con il titolo “Una società polarizzata” e durante il volantinaggio la squadra ha avuto delle conversazioni interessanti a riguardo con gli studenti del campus, sicuramente la tematica attirava la loro attenzione. Al caffè abbiamo accolto gli ospiti con dei giochi per rompere il ghiaccio e delle domande da discussione in gruppetti. A seguire mi hanno intervistata usando anche le domande dei presenti che arrivavano via app (Slidoo, consigliatissima per eventi simili!). La discussione era ampia e toccava temi vari: il mio percorso personale verso la fede; consigli per un dibattito sano in una società divisa; questioni sulla validità della fede cristiana. Infatti, anche dopo la conclusione ufficiale della serata siamo rimasti a chiacchierare così a lungo che abbiamo dovuto ordinare delle pizze per sfamare le folle: a rischio di perdere la cittadinanza partenopea onoraria, devo ammettere che era sorprendentemente buona!

Una serata al caffè

Buone notizie per il GBU

Il VBH è un movimento nazionale con sfide diverse di quelle del GBU italiano. Per esempio, ci sono solo due staff – Sara e Graham (anche Segretario Nazionale). Però, la visione è la stessa! Gli eventi a Prešov facevano parte del tentativo di far ripartire il gruppo studentesco dopo un rallentamento causato dalla pandemia. È stato incoraggiante vedere alcuni studenti comprendere meglio lo scopo del gruppo locale – non è semplicemente un club per i giovani credenti, ma uno spazio per accogliere coloro che vorrebbero conoscere Gesù. Gli studenti sembrano essere stati responsabilizzati e incoraggiati dagli eventi che abbiamo realizzato insieme, il loro feedback è stato molto positivo.
Alle serate al caffè sono venuti tanti studenti ucraini che adesso studiano in Slovacchia a motivo della guerra nel loro paese. È stata una gioia vedere gli studenti slovacchi accoglierli ed offrire loro il tipo di comunità – sicura, ospitale e amichevole – di cui avevano tanto bisogno.
Io sono grata al Signore per l’esperienza e per le benedizioni che abbiamo ricevuto in quei giorni. Mi sento anche di dire che nessun gruppo locale o movimento nazionale è troppo piccolo per pensare in grande e organizzare eventi del genere!

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