Articoli

Tempo di lettura: 2 minuti

Una testimonianza di Anna, coordinatrice GBU Padova.

Alla Formazione GBU 2025 ho sentito dire varie volte di vivere l’università, di frequentarla, di andare in biblioteca, di andare in caffetteria, in mensa, A LEZIONE (forse avrei dovuto cominciare con questo ahah!), e di essere presenti tra gli altri studenti universitari. È proprio in questo nostro atteggiamento di disponibilità che il Signore può operare, aprendo delle porte e facendo crescere il Suo regno.

All’università, c’era una ragazza che io vedevo tutti i giorni e che mi aveva colpita per la sua bellezza ed unicità, ma con cui non avevo mai parlato.

Poi, un giovedì mattina, la svolta: una professoressa ha improvvisamente cancellato la lezione, e così mi sono ritrovata in biblioteca a studiare. Ed è proprio lì che l’ho incontrata! Ho parlato brevemente con lei e la sua migliore amica, poi sono scappata a lezioni. Alla fine della giornata, poi, sono andata in caffetteria e, proprio davanti all’ingresso, eccola di nuovo. Mi fermo e parliamo… 

Gira e rigira, abbiamo scoperto di essere sorelle in Cristo, e vi assicuro che la gioia provata in quel momento è stata indescrivibile e molto preziosa.

LEZIONE IMPARATA: un po’ di apertura e disponibilità mi avevano fatto conoscere un’altra studentessa credente! 

Romani 1:16 “Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco.”

Con il passare delle settimane, i nostri incontri sono diventati sempre più frequenti. Siamo state davvero stra benedette dal Signore, che ci ha donato la possibilità di conoscerci!

Ma la storia si è estesa: la sua amica, che non è cristiana, si è incuriosita ed è venuta a trovarci a un incontro. È venuta perché ha sete. Sta cercando Dio. Sta cercando quella pace che non riesce a trovare da nessun’altra parte.

Parlando con lei, ho anche scoperto che un membro del nostro gruppo le aveva regalato il Nuovo Testamento, e lei mi raccontava di come era per lei un gesto così inaspettato, ma che al contempo le aveva trasmesso un senso di rassicurazione profonda.

So già che questa storia non finirà qui, e che il Signore ha in mente grandi cose.

Pregate per noi.

Salmi 126:3 ‘Il Signore ha fatto cose grandi per noi e noi siamo nella gioia.”

LEGGI QUI IL NOTIZIARIO GBU

Tempo di lettura: 4 minuti

Di Hannah Donato, Responsabile Formazione e Cura Coordinatori Studenti

Efesini 4:11-16 

È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo, 13 fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; 14 affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore; 15 ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell’amore.

Crescere

Che cosa significa crescere e diventare maturi? Sia spiritualmente che fisicamente, ci sono molti aspetti del significato di crescita e maturità. Come cristiani dobbiamo crescere fino a raggiungere “l’altezza della statura perfetta di Cristo”, wow! Come parte del Suo corpo, ogni membro deve cercare di lavorare e contribuire a questa visione di vedere tutti diventare pienamente maturi in Gesù, usando i doni che Dio ci ha dato all’interno della Chiesa per edificare gli altri.

Qualcosa di simile succede anche in famiglia. Io e Giovanni abbiamo 3 figli e la nostra primogenita Isabella ha quasi 11 anni, e ha appena iniziato la scuola media. È in un momento della sua vita in cui ha iniziato a fare molte cose “da sola”. Ha iniziato a prendere l’autobus da sola, a volte deve preparare il pranzo e fare anche i compiti da sola. Come genitori, io e Giovanni cerchiamo di incoraggiarla a prendere l’iniziativa, a pensare in anticipo e a fare le cose senza dipendere solo da noi.

Nella mia vita lavorativa con il GBU vedo molti parallelismi tra l’essere genitore e l’essere uno staff GBU: in entrambi i casi desideriamo che le persone crescano e diventino un po’ indipendenti. È un po’ come essere una madre, una zia o una sorella maggiore; il rapporto che si instaura tra lo staff e i coordinatori è, infatti, molto stretto, ricco di momenti di insegnamento, sostegno, preghiere, chiacchierate, formazione, caffè e molto altro. All’università e attraverso i gruppi GBU spesso gli studenti cristiani fanno le prime esperienze nell’evangelizzazione, nella conduzione di studi biblici, nel rispondere alle domande delle persone, nel servire; è un grande momento e un’opportunità di crescita e maturità e, in quanto staff, affiancarli è un privilegio. 

Continua a leggere