di Simon Cowell, Staff GBU Puglia
Uno dei miei passi biblici preferiti è Filippesi 1. La lettera ai filippesi è giustamente conosciuta come “la lettera della gioia”, per il grande feeling che c’è fra l’apostolo Paolo e questa piccola chiesa situata nell’antica città romana di Filippi. Appena fatti i saluti iniziali, Paolo scrive così:
Filippesi 1:3-6
Io ringrazio il mio Dio di tutto il ricordo che ho di voi; e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia a motivo della vostra partecipazione al vangelo, dal primo giorno fino ad ora. E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.
Avete notato il motivo primario per questo profondo ringraziamento da parte dell’apostolo? È la loro partecipazione al vangelo – questa buona opera cominciata in loro da Dio, per rendere i filippesi non solo ricevitori del vangelo, ma partecipanti attivi in esso. A volte consideriamo poco quanto meravigliosa sia questa frase. Paolo, un gigante della chiesa primitiva, il primo grande missionario della storia, uomo scelto da Dio per portare il vangelo ai gentili – lui considerava la collaborazione di questa chiesa, piccola ed insignificante, come una cosa preziosissima, motivo di vera gioia. Come mai?
La collaborazione nel vangelo
Paolo sapeva che l’opera del vangelo è troppo ampia, troppo vasta e troppo importante da essere lasciata solo ai “professionisti”, o agli “esperti” (anche a quelli capaci e bravi come gli apostoli!) Proclamare Gesù e la vita eterna in Lui è la missione primaria della chiesa, di tutta la chiesa, inclusa questa piccola comunità a Filippi. È questo un principio biblico fondamentale: ogni ministero cristiano è una collaborazione. Nel caso di Paolo e i filippesi, era Paolo ad attraversare il mediterraneo (più di una volta!) predicando Cristo e fondando chiese, ed erano i filippesi a contribuire in due modi importantissimi: il sostegno in preghiera, e il sostegno finanziario.
L’importanza della preghiera
Parlando del suo imprigionamento e dei suoi “rivali” nel vangelo, Paolo scrive ai filippesi: “so infatti che ciò tornerà a mia salvezza, mediante le vostre suppliche e l’assistenza dello Spirito di Gesù Cristo”. Anche se non erano presenti con lui fisicamente, nelle sue difficoltà esprimeva Paolo l’importanza delle loro preghiere – l’unica cosa menzionata oltre l’aiuto dello Spirito Santo!
Collaborare nel vangelo vuol dire pregare – intercedere con il Signore degli Eserciti, affinché faccia ciò che può fare solo Lui: trasformare i cuori e le menti per accettare Cristo Gesù e la vita eterna in lui solo.
L’importanza del donare
Sempre ai filippesi, Paolo parla più di una volta delle gioia che lui ha nella loro collaborazione finanziaria nel vangelo:
ho avuto una grande gioia nel Signore, perché finalmente avete rinnovato le vostre cure per me… nessuna chiesa mi fece parte di nulla per quanto concerne il dare e l’avere, se non voi soli
(4:10, 15)
Paolo ribadisce anche che questa collaborazione finanziaria non è una questione relativa al suo bisogno, e certamente non alla sua avarizia. Sottolinea invece i benefici per i filippesi, a motivo della loro generosità:
(4:17, 19)
Non lo dico perché io ricerchi i doni; ricerco piuttosto il frutto che abbondi a vostro conto… Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù
Tutto ciò per dire che donare a quelli che proclamano il vangelo non è né un sacrificio, né un investimento, ma un mezzo con cui Dio può benedirci. Nel donare cresciamo nei frutti spirituali; nel donare riceviamo dalla ricchezza divina. Non c’è da meravigliarsi che l’apostolo fosse pieno di gioia vedendo questi suoi cari fratelli mostrare pienamente l’opera dello Spirito Santo in loro!
Il GBU, il vangelo e te
La collaborazione nel vangelo, dunque, è uno dei motivi principali per il ringraziamento e per la gioia dell’apostolo Paolo. La missione del GBU è che la proclamazione del vangelo di Gesù Cristo continui anche oggi in ogni ateneo italiano – che possiamo in qualsiasi modo condividere Gesù da studente a studente. Ma come Paolo non poteva e non voleva svolgere questo progetto da solo, così è per noi del GBU.
Cerchiamo collaboratori! Cerchiamo persone che siano disposte a lottare in preghiera insieme a noi, che siano desiderosi anche loro di vedere Gesù proclamato e glorificato nelle facoltà italiane, e che vogliano sostenere questa opera con i loro beni materiali. Se tu non sei già un nostro collaboratore, o un nostro socio, o un nostro sostenitore, oggi è il giorno di entrare in questa bellissima collaborazione – per la salvezza delle anime individuali, per la crescita della chiesa italiana (e non solo!), e per la nostra edificazione reciproca. Per saperne di più, clicca il link sotto!