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Dall’11 al 16 Marzo scorso, un gruppo di studenti del GBU Italia è stato in Grecia, nella città di Salonicco (quella che ai tempi dell’apostolo Paolo veniva chiamata Tessalonica) per un’esperienza di missione. Questo viaggio è parte di un progetto più ampio che prevede un viaggio all’anno. Negli ultimi anni il GBU Italia è già stato a Malta, in Albania, in Montenegro e in Lettonia. Poter viaggiare, visitare posti diversi, conoscere altri studenti e poter dare loro una mano a mettere in piedi una settimana di eventi è sicuramente un’esperienza formativa. Qui di seguito potrai leggere le riflessioni di Cristina Nashed, una studentessa del GBU di Palermo.

Sono felice di essere stata parte della squadra che è partita per la Grecia lo scorso marzo. Consiglio a tutti un viaggio di questo tipo, perché questo genere di esperienze segnano la tua vita e ti fanno crescere. Nel bene e nel male. La Grecia è un paese occidentale e relativamente benestante, e l’appartamento in cui la nostra squadra ha alloggiato era fornito di tutti i confort, ma nel suo insieme l’esperienza mi ha comunque insegnato molto. Ho imparato a essere flessibile e ad adattarmi, ho vissuto 24 ore su 24 insieme a ragazzi che fino al giorno prima non conoscevo, mi sono stati messi dei volantini in mano e mi è stato chiesto di provare a chiacchierare con degli estranei, mi sono dovuta improvvisare aiuto cuoco e ho dovuto prendere delle decisioni che avrebbero condizionato l’intera squadra. Durante un’esperienza del genere non sei più tu al centro, ma gli altri. Continua a leggere

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Ogni anno, in Slovenia, lo ZVEŠ (il GBU sloveno) organizza un festival in memoria di Primož Trubar, figura culturale molto importante nel paese perché dopo la sua conversione alla fede evangelica, proprio negli anni della Riforma, scrisse i primi libri in lingua slovena. E quest’anno il GBU (lo ZVES italiano) ha mandato in Slovenia una piccola “delegazione” di studenti, tutti provenienti dai gruppi del Veneto. Già in questo c’è motivo di lode a Dio, perché qualche anno fa non esisteva un solo gruppo GBU in tutta la regione, mentre oggi se ne contano ben tre!

Uno dei motivi principali del viaggio quindi era aiutare gli studenti sloveni nelle attività evangelistiche; durante il giorno avevamo conversazioni con gli studenti, cercavamo di fare nuovi contatti, e soprattutto invitavamo le persone agli eventi serali, durante i quali un artista commentava un dipinto dell’età della Riforma con interessanti risvolti spirituali. Non solo, essere lì è stato anche un modo per incoraggiare i pochi studenti che lavorano per il vangelo in Slovenia: a Lubiana c’è solo una staff e una studentessa, e fra tutte le università gli studenti sono circa cinque! Ci hanno sinceramente ringraziato per la nostra presenza, erano entusiasti che fossimo lì. Continua a leggere

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Dal 27 al 29 marzo 2018 si è tenuto, nell’Università Magna Graecia di Catanzaro, l’evento “La Bibbia in Mostra”. Presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia Generale, si è svolta la mostra che offre una panoramica della Bibbia: il suo contenuto, l’affidabilità del testo dal punto di vista storico-scientifico, il prezioso messaggio di vita offerto da Gesù, lo sviluppo avvenuto tramite la stampa, ecc.
Molto semplice da allestire in quanto vengono utilizzati dei banner roll up, la Mostra può essere esposta in qualsiasi luogo, preferibilmente coperto.

Durante l’evento organizzato dal GBU Catanzaro, c’è stato un breve intervento pubblico svolto da Giovanni Donato che ha suscitato curiosità tra gli studenti. Sono state poste domande, esposti dubbi e perplessità, si è favorito il dialogo, il confronto e in alcuni è nato il desiderio di approfondire il messaggio della Bibbia e di partecipare agli incontri svolti dagli studenti del GBU locale. Sono state anche esposte Bibbie in svariate lingue e regalati dei Nuovi Testamenti.

Anche se le tempistiche iniziali per organizzare il tutto sono state abbastanza ristrette, siamo felici di poter essere stato il primo gruppo in Italia a usufruire di questa risorsa messa a disposizione dal GBU nazionale. Si può affermare che si è trattato di un evento che sicuramente ha offerto una certa visibilità, anche se suggeriamo di poter svolgere la Mostra per qualche altro giorno in più, magari accompagnata da dei sub-eventi (aperitivi, seminari, videoproiezioni, ecc.). Continua a leggere

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Negli 11 anni di collaborazione con il GBU, mi sono tante volte chiesto come mai facessi ciò che stavo facendo e se ne valesse veramente la pena…

In altre parole, ha senso affaticarsi nella proclamazione del vangelo all’università? Esistono tanti ministeri importanti e strategici e io vorrei essere convinto di spendere le mie energie in qualcosa per cui valga realmente la pena affaticarsi.

Perciò, vorrei brevemente condividere tre motivi per cui continuo a credere che sia estremamente strategico essere presenti con il vangelo di Cristo proprio nelle università:

1. Lì dove il sapere si erge contro Dio, è necessario che il vangelo venga predicato

L’apostolo Paolo ci dice che la conoscenza gonfia (1 Corinzi 8:1), ed è vero! Lo vediamo in modo palese anche nelle università. Sempre più, nella mente di tante persone, soprattutto quelle che vantano maggiore istruzione, sembra esistere una chiara distinzione tra ciò che è razionale, appurabile, empiricamente dimostrabile e tutto ciò che riguarda la fede, Dio, la religione. In un contesto in cui l’orgoglio umano si erge contro il proprio Creatore, dobbiamo essere presenti per proclamare con umiltà e sicurezza il messaggio di Gesù di Nazareth, per la salvezza di quanti vorranno seguirlo. Continua a leggere

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Tempo di lettura: < 1 minuto Il 19 marzo Marcella Fanelli è andata con il Signore. Di fatto, piano piano, la prima generazione di GBUini ci sta lasciando. Non sono tanti, perché nel principio il GBU […]

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Quando Giovanni Donato mi propose di partecipare alla Formazione Coordinatori GBU, dal 30 settembre al 3 ottobre 2016 a Rocca di Papa, Roma, ammetto che la cosa mi suonò estranea. Pensai: “Ad Ancona (dove vivo) non è neanche presente un gruppo, perché mai dovrei formarmi per un incarico di cui non ho neanche una prospettiva futura?”… Ma facciamo un passo indietro.

A gennaio scorso, dopo anni di partecipazione alle attività/eventi GBU nazionali, Dio mise in me il desiderio di iniziare un gruppo anche ad Ancona: una città con diverse facoltà e, di conseguenza, con tanto bisogno di condividere Gesù da studente a studente. Cosi mi diedi da fare e iniziai a cercare universitari cristiani con il mio stesso desiderio, nella mia chiesa come in altre; creai tanti contatti con altri studenti, ma purtroppo non ci fu nulla di concreto. Successivamente partii per l’esperienza Erasmus fino ad agosto. Arriviamo quindi al 5 settembre, il giorno in cui ebbi la conversazione con Giovanni riguardo alla Formazione. Dopo aver ricevuto tantissimi incoraggiamenti a partecipare da tanti studenti conosciuti alla Festa GBU di aprile scorso, decisi di partecipare.

Eravamo ventisette studenti (circa uno/due per gruppo GBU delle varie università italiane) tutti riuniti e pronti a passare un intensivo weekend di preparazione ad affrontare l’anno accademico con i propri gruppi di appartenenza, ed il tutto con un solo tema: Siate santi perché Io sono santo (prima lettera di Pietro). Continua a leggere

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Sono molto felice di poter condividere con voi alcune delle cose che sono successe qui a Padova negli ultimi mesi. Come forse già sapete, da un po’ di anni mancava un gruppo GBU stabile nell’Università di Padova, io l’ho scoperto quando nell’ultimo anno del liceo stavo valutando le varie università nelle vicinanze e contemporaneamente mi stavo informando sui vari gruppi GBU.
Assieme alla tristezza del non avere trovato nessuno, cresceva anche il desiderio nel mio cuore di poter iniziare qualcosa, un desiderio che ha iniziato a prendere forma solo con l’inizio di questo anno accademico quando un mio caro amico, che per anni è stato coordinatore del gruppo GBU di Pisa, mi ha messa in contatto con Chris.
Verso metà ottobre, dopo poche settimane, ci siamo trovati per vedere cosa si poteva fare e pregare per la nascita di un gruppo. Nel frattempo si era aggiunta anche Emily, una ragazza inglese venuta a Padova per l’Erasmus. Ringrazio il Signore per come ha guidato ogni cosa nel corso di questo semestre, quello che sembrava incerto e difficile Lui lo ha reso possibile! Al primo incontro eravamo già in quattro, si erano GBU Padova 1aggiunte altre due ragazze: Jessica e Gloria. Nessuna di noi aveva avuto altre esperienze con il GBU, dopo l’iniziale smarrimento e la timidezza che all’inizio provavamo, il nostro primo incontro si è svolto con molta serenità ma al tempo stesso con molta emozione: abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci un po’, di condividere le nostre testimonianze e pensare a come organizzare gli incontri del nostro piccolo gruppo. Stava nascendo finalmente qualcosa di concreto, una risposta alle nostre preghiere e speranze e ancora una volta ho potuto vedere come il Signore non tarda a dare una risposta a coloro che vogliono servirLo. Abbiamo deciso di meditare insieme il Vangelo di Giovanni, considerandolo un ottimo punto di partenza grazie alla ricchezza delle verità che contiene. Dopo qualche settimana altri tre ragazzi (Marco, Elia e Naomi) hanno iniziato a frequentare i nostri incontri. La loro presenza è stata un ulteriore incoraggiamento e insieme abbiamo proseguito con la lettura e la meditazione di Giovanni.
Una delle cose che più ci dà gioia è il fatto che insieme riusciamo a far emergere dalla lettura dei brani degli aspetti che in precedenza non avevamo considerato, a riflettere seriamente sul significato di ogni singolo versetto, arricchendoci così a vicenda e portando a casa ogni settimana degli insegnamenti preziosi.

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Un abaco
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Eccoci all’inizio di un nuovo anno accademico con l’onore, la responsabilità, la sfida e il piacere di “splendere come astri luminosi in mezzo a una generazione corrotta e perversa, tenendo alta la parola di vita”!

Che siate veterani, con una lunga lista di successi e insuccessi, o matricole, che provano quel misto di eccitazione e timore davanti alla possibilità di impegnarsi con il GBU, voglio chiedervi: “Come misurate il successo dei vostri sforzi evangelistici?” Come stabilite se lo sforzo profuso ha raggiunto il suo scopo, o se avete fallito, e quindi la prossima volta dovrete cambiare completamente metodo e approccio?

La mia risposta è sempre stata, consciamente o inconsciamente, contare il numero dei convertiti, o almeno quello delle persone colpite dal messaggio, o, quando proprio mi volevo aggrappare al risultato minimo accettabile, contare quanti erano stati “raggiunti”, quante persone erano state presenti all’evento, con quanti ero riuscito a parlare del Vangelo…

Forse si potrebbe proporre un gioco a punti: 3 per il convertito, 2 per l’interessato, 1 per il raggiunto.

Quante volte mi sono sentito frustrato perché il mio punteggio era troppo basso.

Ci sono sicuramente mille motivi per i quali un simile approccio all’evangelizzazione è sbagliato. Piuttosto che cercare di elencarli, vi invito a guardare al libro del profeta Giona, come abbiamo fatto recentemente a Napoli insieme ad alcuni membri del GBU di Potenza.

Leggete tutto il libro, bastano pochi minuti, e dopo che lo avete fatto chiedetevi: “Su chi si concentra l’opera di Dio?”

E’ sorprendente notare che in un libro in cui si parla della salvezza di più di 120000 persone, l’attenzione di Dio sembra essere concentrata soprattutto sull’individuo che era stato scelto per consegnare un messaggio.

A differenza degli altri libri profetici, il libro di Giona dedica pochissimo spazio al messaggio che il profeta era stato chiamato ad annunziare. I destinatari del messaggio sono anch’essi poco più che comparse. Giona, invece, viene chiamato, corretto, usato, ripreso e accompagnato da Dio nel corso di tutta la storia. E’ alla sua trasformazione (potremmo anche dire conversione), seppure incompleta, che l’intero libro è dedicato.

Dio non ha bisogno di noi per portare il Suo messaggio agli studenti delle nostre università, ma ci ha scelto perchè vuole compiere un’opera in noi.

Alla fine di ogni vostro sforzo evangelistico, quest’anno, provate a valutare ciò che avete imparato di Dio, e lasciate fiduciosamente il resto nelle Sue mani!

Francesco Schiano

(Staff GBU Napoli)