La gestione del tempo: “come faccio a fare tutto?”

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Di Andrea Aresca

La limitatezza del tempo e le priorità

Essere consapevoli della limitatezza del nostro tempo è il punto di partenza per gestirlo in modo efficace. Mosè, dopo aver riflettuto sulla fragilità e la brevità della vita umana, chiese a Dio: “Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio.” (Salmo 90:12). Comprendere che i nostri giorni sono contati (e non infiniti come quelli di Dio!) ci fornisce la saggezza necessaria per le scelte della vita.

Proprio perché il tempo è limitato, dobbiamo comprendere bene quali siano le priorità, le “palline da golf” (come nel video che abbiamo visto insieme) da inserire per prime nel nostro “barattolo”. Infatti, se iniziamo a riempire con le “piccole cose” la nostra vita, rischiamo di non avere più spazio per ciò che è veramente importante.

Sapere quello che è più importante non è sufficiente

A volte, definire quello che è prioritario in una determinata fase della nostra vita può non essere facile (vedremo alla fine una domanda che ci può aiutare in questo). La chiarezza su quali siano le nostre priorità, però, non è comunque sufficiente. Quante volte, infatti, facciamo fatica a trovare il tempo per quello che è più importante? E quante volte (parlo per esperienza…) anche quando avremmo il tempo, lo dedichiamo ad altro?

Questo è dovuto al fatto che le nostre azioni (e quindi anche come usiamo il nostro tempo!) sono determinate non solo dalle nostre intenzioni. Infatti tutti siamo continuamente influenzati nel nostro comportamento dagli stimoli del mondo esterno e dalla nostra condizione fisica, emotiva e spirituale. 

I fattori che influenzano l’uso del tempo.

Ci sono fattori che ci aiutano ad usare in modo efficace ed efficiente il nostro tempo, ed altri che ci ostacolano in questo. Abbiamo quindi bisogno di essere consapevoli di queste dinamiche personali e di adottare metodi e strumenti che ci aiutino a gestire il loro impatto (positivo o negativo) su di noi.

Alcuni di questi fattori sono, ad esempio:

  • l’attenzione (pensiamo anche solo all’impatto delle notifiche del nostro cellulare)
  • l’energia (è esperienza di tutti che siamo meno produttivi quando siamo più stanchi)
  • l’ambiente (il luogo e le persone con cui studiamo o lavoriamo possono essere fonte di distrazione).

Al di là delle nostre preferenze ed abitudini personali, è provato che la pianificazione del nostro tempo (ad esempio utilizzando uno strumento come la settimana ideale) ci aiuta a rimanere più focalizzati sulle attività importati ed anche a gestire efficacemente questi fattori.

La domanda più importante.

Come figli di Dio, siamo chiamati ad utilizzare al meglio il tempo che il Signore ci dona. Dobbiamo essere consapevoli, però, che non potremo mai fare tutto quello che “potremmo” fare, e che dovremo necessariamente scegliere cosa è davvero prioritario.

Per comprenderlo è molto utile pensare al futuro, al momento in cui la stagione della vita che stiamo vivendo (ad esempio, gli anni dell’università) avrà il suo termine e chiederci: “cosa rimarrà di questi anni?”.

Forse alcune cose che adesso ci preoccupano così tanto non le ricorderemo nemmeno. Forse alcune cose a cui adesso stiamo dedicando poco tempo avranno un impatto ben superiore di quello che pensiamo…

La cosa più importante.

E’ proprio al futuro e a quello che rimarrà a cui Gesù fece riferimento quando parlò con una donna sicuramente molto “produttiva”, ma che aveva trascurato quello che era veramente importante:

Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta.” (Lu 10:41).

Tra le tante cose da fare, passare del tempo con il Signore è sempre quella più importante, che ci potrà anche dare la saggezza e la forza per affrontare ogni altra.